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Gota di Cinta Senese DOP
Tipicità: Toscana
prodotto DOP

Il prodotto deve la sua qualità sia alle tecniche di trasformazione rimaste pressoché invariate nel tempo, sia all’impiego esclusivo di suini di pura razza Cinta senese. Assai tipico è anche il trattamento con il grasso dei salami più grandi durante la stagionatura. Si utilizza la carne di suini di pura razza Cinta senese, macellati fra i 12 e i 15 mesi di età. Le parti magre, tritate finemente, e il grasso tagliato a cubetti vengono impastati con sale, pepe in grani, vino rosso, aglio e zucchero, e poi il composto viene insaccato in budello di maiale o di manzo. I tempi di stagionatura variano dai 20 giorni ai 12 mesi a seconda della pezzatura. I salami più grandi dopo il quarto mese di stagionatura vengono trattati esternamente con grasso semilavorato che permette di prolungare la stagionatura, con conseguente intensificazione del sapore.

Origini: La Cinta Senese ha origini antichissime ma ancora incerte. Una delle prime testimonianze della sua esistenza è l'immagine effigiata nell’affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Comunale di Siena, risalente al 1338. Fatto è che introdotta nell'aerare Senese, ebbe subito una buona diffusione per le sue caratteristiche di robustezza e di facile adattabilità ad essere allevata allo stato brado. Fino agli anni ’50, quasi tutte le famiglie contadine allevavano qualche Cinta per poi lavorarne le carni e fare scorta di salumi. 
Negli anni ’50, iniziò l’introduzione delle razze suine "Bianche" – con predominanza dei "Large White". Fu una grande rivoluzione, in quanto, quest’ultima razza, anche se non idonea all’allevamento brado, era più prolifica della Cinta, e l'animale era pronto per la macellazione dopo solo 6 mesi di vita, mentre lo sviluppo della Cinta richiede un periodo superiore ad un anno. Venne poi di moda l’incrocio tra verro Large White e scrofa di Cinta Senese, con la produzione di maiali detti "Grigi". Questi conservavano l’attitudine al pascolo brado, ma erano precoci nello sviluppo. 

Questa pratica di incroci permane tutt’oggi, e si può ben dire che è la principale ragione della sopravvivenza della razza "Cinta". Infatti, la ragione per cui alcuni rari allevatori hanno mantenuto Cinte Senesi in relativa purezza, era proprio per poterle incrociare con le razze bianche.
L’interesse per il ripristino in purezza della Cinta Senese è di questi ultimi anni. Una serie di allevatori hanno deciso di partecipare alla reintroduzione di questa razza autoctona e quasi estinta. 

Descrizione: La Cinta è un maiale di taglia media, con cute nera, setole nere poco folte, ed una caratteristica fascia bianco rosata (una sorta di cintura, per l’appunto) che cinge torace, spalle, garrese e arti anteriori.
Il grifo si presenta più allungato e stretto rispetto alle altre razze di maiali, un adattamento ad uno stile di vita più rustico. coda con pennacchio di setole in fondo è quasi sempre portata senza ricciolatura.
L'alimentazione è costituita prevalentemente di tuberi, radici e materiale organico del tappeto erboso, per trovare questi alimenti è attrezzato con un organo dell'olfatto molto sviluppato, ma nello stesso tempo anche adatto alla ricerca in zone melmose ed al rimescolamento della terra. Le orecchie sono di piccola dimensione, dirette in avanti e un po’ in basso, a coprire gli occhi dai rovi e dalle sterpaglie. 
l'apparato scheletrico :la dimensione delle ossa è, in proporzione, quasi il doppio di quella dei allevati in gran quantità, testimonianza di un adattamento ad una vita movimentata e selvatica. Le strutture muscolari si presentano toniche, asciutte e molto irrorate.

E’ la parte migliore per la preparazione di ragu o sughi, in quando la GOTA, cioè la guancia del maiale è più grassa della pancetta e rilascia un maggior sapore a tutti i piatti che ci vengono preparati.

E' il più famoso e ricercato ingrediente per la pasta all'Amatriciana, ma ottimo se ben stagionato anche da apprezzare come affettato nel piatto degli antipasti, magari con del pane toscano abrustolito.

Dopo la rifilatura, le parti vengono disposte su assi di legno e quindi salate e pepate. Per la stagionatura, il guanciale viene appeso all’interno di appositi locali. Si produce da ormai tutto l'anno in pezzature dai 500 ai 1500 gr.

Prodotto ottenuto dalla salatura di guancia di suino Cinta Senese DOP. I suini allevati allo stato brado e semi-brado, liberi di pascolare tra boschi di querce, lecci, olivi, ginepri, sono allevati senza alimentazione forzata e nel rispetto del disciplinare di produzione. Le pregiate carni vengono scelte e rifilate, sottoposte a salagione in vasche a temperatura controllata per 14 giorni. Il prodotto lavato, asciugato viene aromatizzato con spezie. La stagionatura avviene secondo tempi e modalità che ne garantiscono l’acquisizione di sapore e consistenza tipiche.

INGREDIENTI: Carne suino” Cinta Senese Dop” (guanciale), sale, pepe, aglio, spezie Conservanti: E250 E252

VALORI NUTRIZIONALI MEDI per 100 gr di prodotto: 

  • Valore energetico   2699 KJ - 645 kcal
  • Grassi 68 gr
  • di cui saturi 25 gr
  • Carboidrati 4 gr 
  • di cui zuccheri 0 gr
  • Proteine 6 gr
  • Sale 3,7 g

Non contiene allergeni.

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